domenica 29 dicembre 2019

ROSE BIANCHE SULL'ACQUA, Erica Gibogini, Morellini Editore


Laura è una giovane donna di Milano che riceve in regalo dalle amiche una breve vacanza sul lago d'Orta. Qui, al prestigioso hotel Villa Crespi, fa la conoscenza di Alice, prossima alle nozze che verranno celebrate proprio nella hall dell'albergo.     
Alice ha raggiunto la località con qualche giorno di anticipo insieme alla madre e alla zia, per preparare con calma tutti i dettagli della cerimonia.  
Tra Laura e la futura sposa nasce subito un'intesa che porta entrambe a confidarsi sulla propria vita privata. Ognuna, però, mentirà all'altra (una piccola bugia, quella di Laura, una importante, quella di Alice, che sarà alla base dell'intera vicenda).     
Se a Orta si celebrerà un matrimonio, sull'isola di San Giulio, che svetta in mezzo al lago, avvolta nella nebbia d'autunno, si vocifera che se ne celebrerà un altro in gran segreto, al quale parteciperanno solo gli sposi e i testimoni, così rivela Graziella, la wedding planner, alla signora Rosa che gestisce il bar della piazza di Orta, frequentato dai numerosi personaggi che faranno da cornice alla storia. Ma né l'uno né l'altro matrimonio avranno mai luogo.
Alice verrà trovata morta nelle acque del lago (incidente? suicidio? omicidio?), mentre dell'altra sposa, quella dell'isola, non c'è traccia (si è visto solo lo sposo, l'unico ad avere tenuto i contatti con la wedding planner).      
Nel piccolo paese di provincia, misteriosamente avvolto in una nebbia insistente che pare non volersi dissipare, quasi a nascondere i segreti che gli abitanti (e non solo) celano, si svolgono le indagini del commissario Verano di Omegna e dei suoi collaboratori. Laura si troverà coinvolta suo malgrado nella vicenda e non potrà abbandonare Orta per diversi giorni.      
La narrazione scorre lineare, con pochi intrecci, incentrata attorno a pochi personaggi - le due ragazze, Luigi (il giovane che Laura incontra in barca e che fa di tutto per sedurla), Maria e Osvaldo (colui che scopre il cadavere di Alice nella darsena di fronte a casa), Alessio col suo cane, i ragazzi (in realtà gli anziani) del paese, Giulio (il figlio del ristoratore presso il cui ristorante cenano le due protagoniste la sera stessa della scomparsa di Alice), la signora Rosa del bar, Graziella, il commissario Verano, tutti ben caratterizzati dall'autrice.
Per gran parte della storia sembra quasi di trovarsi di fronte a un romanzo dalle tinte rosa, molto fresco e spensierato, tanto da sembrare scritto da un'adolescente (e questo denota la bravura dell'autrice, capace di immedesimarsi nella psicologia delle due giovani protagoniste, figure che rende molto credibili nella loro freschezza), anche se aleggia il sentore della tragedia che incombe; poi, all'improvviso, gli eventi precipitano in un vortice che trascina il lettore verso il finale con continui ribaltamenti di quella che sembra una verità trovata, ma che si rivela invece una menzogna, dove niente è come appare.   
Un giallo ben scritto, che si legge tutto d'un fiato. Ambientazione indovinata, quella della località lacustre, molto suggestiva, dove la Gibogini conduce il lettore per mano alla scoperta delle vie, dei negozietti di souvenir, degli hotel, della chiesa, del cimitero e dell'isola che fa da sfondo al paesaggio, alla ricerca della verità.


martedì 17 dicembre 2019

RECENSIONE DI "THANATOS, PULSIONE DI MORTE" A CURA DI RINO CASAZZA

Un sentito grazie a Rino Casazza di Fronte del Blog per la splendida recensione al mio thriller "THANATOS, PULSIONE DI MORTE", cui segue un'interessante intervista sui serial killer.




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domenica 1 dicembre 2019

PREMIO LETTERARIO "FABRIZIO CANCIANI" 2019, 4^ EDIZIONE

alcuni finalisti, il Presidente del Circolo della Trama, Maurizio Gilardi, una giurata e, a destra, il Vice Sindaco di Pogliano Milanese, Massimiliano Irmici

Onorata di essere arrivata seconda con il racconto MAL COMUNE a questo prestigioso PREMIO LETTERARIO, in onore di un grande personaggio prematuramente scomparso.


la stretta di mano con il Presidente della Giuria, Corrado Coccia.
Sullo sfondo, il Presidente del Circolo della Trama, Maurizio Gilardi
la motivazione