GIALLOSTRESA 2014
i finalisti del GialloStresa 2014 con il direttore editoriale della Mondadori, Franco Forte, e l'organizzatrice del concorso, Ambretta Sampietro |
Ed eccoci di nuovo qui, alla
proclamazione dei finalisti del GialloStresa!
Un'altra esperienza entusiasmante, altre emozioni condivise.
Come l'anno scorso, la proclamazione dei finalisti è stata preceduta dalla presentazione di due scrittori, il giovane esordiente Marco Ghizzoni, che ha presentato il suo "Il cappello del Maresciallo", e il direttore editoriale della Mondadori, Franco Forte, scrittore a sua volta, nonché sceneggiatore e curatore, che ha presentato il suo ultimo best seller "Gengis Kan".
E' sempre una bella esperienza assistere a queste presentazioni, perché sono fonte preziosa di conoscenze e di preziosi consigli.
Sentire Ghizzoni, spigliatissimo scrittore cremonese, lo sguardo acuto, attento
osservatore della realtà circostante, ammettere che nel suo libro mancasse
l'ingrediente principale, cioè la storia, mi ha molto colpita e mi ha fatto
riflettere. La mancanza di tale ingrediente gli era stata fatta notare da Giovanni Cocco, vincitore del premio
Campiello 2013 con il romanzo "La Caduta", da lui conosciuto quasi
per caso in Facebook. Ghizzoni ci ha raccontato un po' di questa amicizia, nata
per caso nel social network, e di quanto essa sia risultata preziosa per la sua
formazione. Come ha detto Ghizzoni, in questo "mestiere" è molto
importante l'umiltà, soprattutto all'inizio, se si desidera imparare, é
fondamentale seguire il consiglio di chi ha più esperienza, fidarsi e
affidarsi, non pensare di avere completato il proprio lavoro, se prima non è
stato "criticato" da chi è più competente di noi.
E' un po' come quando io scrivo i racconti che invio ai concorsi.
Ne ho vinti alcuni e sono arrivata in finale in altri e, ogni volta, prima della pubblicazione, il mio lavoro è stato editato. Ecco, l'editing è una cosa importantissima. La prima volta che mi è stato editato un racconto, ho sofferto, perché i cambiamenti e le parti "tagliate" mi parevano "amputazioni" di una parte di me. Poi ho capito che sono una cosa fondamentale, perché io ho una visione a senso unico della mia storia, mentre l'editor vede ad ampio raggio, facendosi interprete del punto di vista del lettore, e oggi attendo solo che la mia storia venga "ripulita" dagli sfronzoli inutili, corretta, sistemata. Poi la rileggo con ammirazione, soddisfazione e gratitudine nei confronti della persona (sconosciuta) che ha messo mano al mio lavoro, rendendolo migliore.
Che dire, invece, di Franco Forte, direttore editoriale della Mondadori, scrittore, curatore,
traduttore e consulente, se non che sono rimasta impressionata dalla
sua preparazione e dalla sua professionalità? Tanto di cappello alla sua invidiabile
Ars Oratoria! A lui è spettato il compito di proclamare i dieci finalisti del
concorso. Trepidazione, attesa e, finalmente i nomi!
Sono molto felice di essere arrivata tra i dieci selezionati, ma soprattutto, sono felice di avere ritrovato in finale con me alcune persone con le quali ho stretto, durante l'arco dell'anno, un'amicizia (più virtuale che reale, a causa della distanza e degli impegni lavorativi), in modo particolare Sabrina e Ross.
Un'altra esperienza entusiasmante, altre emozioni condivise.
Come l'anno scorso, la proclamazione dei finalisti è stata preceduta dalla presentazione di due scrittori, il giovane esordiente Marco Ghizzoni, che ha presentato il suo "Il cappello del Maresciallo", e il direttore editoriale della Mondadori, Franco Forte, scrittore a sua volta, nonché sceneggiatore e curatore, che ha presentato il suo ultimo best seller "Gengis Kan".
E' sempre una bella esperienza assistere a queste presentazioni, perché sono fonte preziosa di conoscenze e di preziosi consigli.
Marco Ghizzoni |
E' un po' come quando io scrivo i racconti che invio ai concorsi.
Ne ho vinti alcuni e sono arrivata in finale in altri e, ogni volta, prima della pubblicazione, il mio lavoro è stato editato. Ecco, l'editing è una cosa importantissima. La prima volta che mi è stato editato un racconto, ho sofferto, perché i cambiamenti e le parti "tagliate" mi parevano "amputazioni" di una parte di me. Poi ho capito che sono una cosa fondamentale, perché io ho una visione a senso unico della mia storia, mentre l'editor vede ad ampio raggio, facendosi interprete del punto di vista del lettore, e oggi attendo solo che la mia storia venga "ripulita" dagli sfronzoli inutili, corretta, sistemata. Poi la rileggo con ammirazione, soddisfazione e gratitudine nei confronti della persona (sconosciuta) che ha messo mano al mio lavoro, rendendolo migliore.
Che dire, invece, di Franco Forte, direttore editoriale della Mondadori, scrittore, curatore,
Franco Forte |
Sono molto felice di essere arrivata tra i dieci selezionati, ma soprattutto, sono felice di avere ritrovato in finale con me alcune persone con le quali ho stretto, durante l'arco dell'anno, un'amicizia (più virtuale che reale, a causa della distanza e degli impegni lavorativi), in modo particolare Sabrina e Ross.
Ci rivedremo a Settembre,
per la proclamazione del vincitore.
l'articolo sulla Prealpina |
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