sabato 21 settembre 2019

Vani d'ombra


VANI D'OMBRA, Simone Innocenti
di Laura Veroni

La copertina del libro e l'autore, Simone Innocenti (immagine dal web)

A Michele Maestri piace guardare.    
Michele ha solo tredici anni all'inizio del romanzo. Tredici anni e giornate vuote da riempire osservando la vita che scorre attorno a lui. E' così che con il suo binocolo guarda, spia. E spia soprattutto una donna, una colf che Michele scopre avere una doppia vita. Riceve in casa uomini sempre diversi.    
A Michele piace guardare. Ma un giorno la colf scopre la passione proibita del ragazzino e lo trascina in casa, lo nasconde in un armadio e lo costringe a guardare da vicino, attraverso le fessure, lo costringe a sentire mugolii di piacere, parole sconce, rumore di mani che schiaffeggiano la carne. E, questa volta, Michele conosce l'uomo con cui la colf sta avendo un rapporto sessuale molto spinto.        
Michele, rinchiuso nell'angusto spazio dell'armadio, non vorrebbe sentire, non vorrebbe vedere. Si porta le mani alle orecchie, ma i gemiti sono sempre più forti, sempre più animaleschi, fino all'esplosione del piacere.        
E' quello il sesso? E' così che si "ama" una donna?       
Michele è profondamente turbato, la sua innocenza è stata violata. Ma il peggio deve ancora venire.       
Quando l'uomo se ne va, soddisfatto della propria prestazione, la colf fa uscire il ragazzo dall'armadio e abusa di lui.     
Sesso, colpa, peccato, perversione, punizione: tutte queste impressioni si radicano nel giovane Michele che diventerà un uomo la cui esistenza sarà segnata da un'errata concezione del sesso e dell'amore, ma che non potrà fare a meno di continuare a guardare il mondo, a fare dello sguardo il fulcro della propria esistenza.        
Non per niente, Michele Maestri approderà al mestiere di occhialaio per ricchi, un fabbricatore di occhiali di lusso, per consentire ai facoltosi di guardare la realtà attraverso lenti, ma soprattutto montature, di eccellenza.        
Michele a trentasette anni è un uomo imperfetto, che non ha ancora conosciuto l'amore. Fino a che non incontra lei: Arianna.
Arianna, modella di nudo, donna disinibita, lo avvicina, riesce a fare breccia nei suoi turbamenti, nei traumi legati a quel lontano giorno, e porta a galla un Michele fino a quel momento sconosciuto anche a lui stesso. Ed è lì che nasce il gioco perverso della coppia che si "sdoppia": Arianna diventa Linda, Michele, timido e inibito, si trasforma in un Michele che fa del sesso un'ossessione, una necessità che chiede prepotentemente di essere soddisfatta nei modi più perversi.     
Con Arianna scopre l'amore, con Linda il sesso puro, quello che dà piacere.        
Il rapporto travolge i due amanti in un gioco sempre più spinto, nel quale Michele Maestri sembra "guarire" dal trauma infantile. E' felice con la sua donna. Fino al momento in cui Arianna/Linda commetterà un errore fatale...
Simone Innocenti, fiorentino classe 1974, giornalista di cronaca nera presso il Corriere Fiorentino, dà vita a un romanzo che scava nell'animo umano fino a farne emergere le brutture, gli aspetti che vorremmo tenere nascosti di noi stessi, che non vorremmo mai rivelare agli altri.   
Uno stile molto ricercato nella prima parte è seguito da un linguaggio volutamente basso e volgare, fatto di termini "forti", in sintonia perfetta con quella che è la trasformazione del protagonista nell'uomo che ha tenuto soffocato dentro di sé per troppo tempo.  
In un mondo in cui sempre più donne sono vittime di uomini brutali, colpisce la scelta dell'autore di narrare una vicenda improntata su una violenza sessuale compiuta da una donna su un ragazzo, ma ancor più colpisce, all'interno della storia, la bravura dello scrittore nel portare alla luce il trauma, il dramma, il disagio psicologico del protagonista, lo sdoppiamento della sua personalità che emerge tra le pagine nella scelta azzeccata di passare dalla narrazione di sé ora in prima ora in terza persona.
Si potrebbe definire il romanzo un viaggio nell'abisso dell'io, alla scoperta del proprio Sé in cerca della guarigione. Ma sarà vera guarigione?          
Non resta che leggerlo per scoprirlo.   



INTERVISTA ALL'AUTORE
d: Come nasce l'idea di questa romanzo?
r: Questo libro nasce per caso. Precisamente tre anni fa. Nella testa mi ronza una domanda iniziale. La trascrivo su carta. Poi cominciano ad arrivarmi, sempre nella mia testa, immagini legate al bianco e al sesso: le trascrivo su taccuini, ne riempio pagine. Infine in tre estati fa mi metto a scrivere partendo dalla domanda iniziale. Alla fine nasce Vani d’ombra.      


d: C'è qualche riferimento a fatti reali?
r: Che io sappia no.  

d: Michele Maestri è un personaggio di fantasia?
r: Michele Maestri non è un personaggio, è una voce. Una voce che racconta la sua storia. La sua storia sono le sue parole e viceversa. Maestri è una confessione.

d: Ti sei immedesimato nel personaggio mentre scrivevi la storia?
r: Non so bene. La stesura è stata breve: 9 giorni in tutto, 12 ore al giorno di lavoro. Nove giorni in cui non ho fatto altro, in cui non ho sentito altro che la voce di Michele Maestri.

d: Come immagini possano "sentire" il trauma di Michele i lettori?
r: La lettura è lo sport più estremo perché il più solitario. Estremo e solitario, ritengo, sia anche Maestri. Estremo e solitario credo siano i sentimenti che suscitano la lettura.

d: Pensi che gli uomini si approccino alla lettura del tuo libro con occhio diverso rispetto alle donne?
r: Le donne, se sono donne, hanno una sensibilità ancestrale che noi uomini difficilmente abbiamo. Nel dna del maschio ci sono altre “dotazioni”. Questo è un livello di lettura che riguarda il corredo genetico della specie. Quanto al singolo: dipende cosa ha letto nella sua vita e cosa ha vissuto nella sua vita, o ha immaginato. Questo è un altro grado di lettura. Ce ne sono tantissimi.

d: Nelle tue indagini di cronista di nera ti sei mai imbattuto in episodi di violenza legata al sesso?
r: Faccio prima a ricordare i casi in cui non mi sono imbattuto. Il sesso è una guerra anche nell’atto stesso dell’accoppiamento, se uno ci pensa bene. Figurarsi quando al sesso si legano episodi di violenza...

d: Quale personaggio ti piace di più di questa tua narrazione e perché?
r: Il signore anziano che insegna a Michele Maestri come si fanno gli occhiali perché è un rompicoglioni. E a me i rompicoglioni piacciono.

d: Quanto reputi importante il sesso nella vita di un uomo?
r: Freud direbbe che è tutto. Nella religione cattolica il sesso - a livello religioso - viene indicato come astinenza per chi decide di percorrere il cammino di Dio. Negarlo significa affermalo, in qualche modo. O coniugarlo in altro modo, con altri mezzi e forme. Sarebbe un discorso lunghissimo.


d: Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Hai già in cantiere un nuovo romanzo? 
r: Presentare il libro, se me lo chiedono. Quanto ai progetti: sto mettendo mano a una idea. Ci vorrà tempo.  

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