BUON INIZIO, RAGAZZI!
Il primo giorno di scuola
rappresenta sempre un’emozione.
Si incomincia dalla sera prima, preparando lo zaino con il necessario (qualche
quaderno, l’astuccio, magari i compiti svolti durante le vacanze, forse un
libro); poi a letto i pensieri su quello che sarà la mattina seguente, l’ansia
di ritrovare i compagni lasciati a giugno, la curiosità di conoscere i nuovi
insegnanti per chi affronta il passaggio di grado.
Qualcuno avverte una certa ansia, qualcun altro freme dalla voglia che arrivi
presto mattino.
Ed ecco che, puntuale, arriva: colazione, ci si lava, ci si veste, zaino in
spalla e via, verso la scuola in autobus o accompagnati dai genitori.
Ci sono alunni che affrontano questo momento con entusiasmo, altri meno, altri ancora
con timore, qualcuno forse con noia, mentre ripensa alle vacanze ormai finite. Ma
poi si varca il cancello e si ritrovano volti amici e il sorriso torna, insieme
alla voglia di ricominciare insieme l’avventura.
Ma quest’anno come sarà?
Ansia, incertezza, senso di smarrimento, dubbi, domande inespresse. Sicuramente
raccomandazioni da parte dei genitori (stai attento, non togliere la mascherina,
non stare vicino ai compagni, rispetta le distanze, starnutisci e tossisci nell’incavo
del gomito se hai la mascherina abbassata, non toccare le cose degli altri,
disinfettati spesso le mani), le stesse che vi sentirete ripetere in classe da
ogni insegnante.
Come potrà esserci gioia in questo inizio? Ci saranno piuttosto timore e preoccupazione.
Io vi penso, ragazzi. Penso a voi, miei ex alunni di terza, che domani farete
il vostro ingresso alle superiori, in un ambiente totalmente nuovo (quali
emozioni proverete?), penso ai miei nuovi studenti che passeranno dalla
primaria alla secondaria e si sentiranno smarriti, e penso anche a coloro che
rientreranno in una scuola che già conoscono, ma che troveranno comunque cambiata
(nuovi ingressi, nuovo orario, nuove aule senza più i banchi in coppia ma
divisi e distanti).
Non potrete ritrovare quel senso di condivisione, di “comunione”, di
aggregazione. Avrete la vostra postazione che non potrete cambiare, ma che vi
apparterrà fino al giugno prossimo. Non ci sarà più il compagno di banco che,
spesso, diventava l’amico/l’amica del cuore.
Eppure, in tutto questo, dovrete trovare ugualmente un motivo di gioia nel
venire a scuola e noi insegnanti ci saremo per fare in modo che ciò avvenga nel
migliore dei modi e in sicurezza, per tutelare la salute vostra e delle vostre
famiglie, nonché la nostra.
Se resteremo uniti, pur nella distanza, ci riusciremo e arriveremo insieme in
fondo a questo strano anno scolastico. Perché la scuola è importante: è il
vostro futuro, il futuro degli adulti che un giorno sarete, ed è anche il
nostro, che adulti siamo già.
Vi auguro un buon inizio di
anno scolastico, ragazzi, ma, soprattutto, vi auguro che sia buono fino alla
fine.
Vi lascio con due citazioni:
“I fallimenti non
sono veri e propri fallimenti. Sono maestri travestiti, maestri che
ti guideranno verso il successo.”
(Marcia
Grad Powers, psicologa, insegna tecniche di crescita personale)
“La scuola è il nostro
passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si
preparano ad affrontarlo”.
(Malcom
X, politico statunitense, attivista per i diritti umani e leader nella lotta
degli afroamericani)
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