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Una data che non dimenticherò |
mercoledì 15 aprile 2020
martedì 14 aprile 2020
UNA STANZA PIENA DI GENTE, Daniel Keyes. La mia recensione
Billy Milligan, un nome
difficile da dimenticare, dopo aver letto la sua storia.
"Una stanza piena di gente" è il titolo del libro-documentazione, scritto da Daniel Keyes, che narra la straordinaria storia di un uomo dalle molteplici personalità. Una storia vera, non un'invenzione letteraria.
"Una stanza piena di gente" è il titolo del libro-documentazione, scritto da Daniel Keyes, che narra la straordinaria storia di un uomo dalle molteplici personalità. Una storia vera, non un'invenzione letteraria.
Il protagonista
dell'incredibile vicenda, Billy Milligan, viene arrestato il 27 ottobre 1977, nell'
Ohio, con l'accusa di aver rapinato, rapito e violentato tre donne all'interno
del campus universitario. Al momento dell'arresto, Billy pare disorientato,
come se le accuse mossegli contro non gli appartenessero. E in parte è così,
perché Billy non è una personalità unica bensì ventiquattro personalità in un
unico individuo. Questo è quanto, dopo numerose indagini, stabilisce la perizia
psichiatrica chiesta dalla difesa. Nella sua mente "vivono" ben ventiquattro
personalità diverse, che prendono, di volta in volta, il sopravvento (escono
sul posto), parlano tra loro, agiscono e spingono Billy a comportarsi in
maniera imprevedibile.
Tutto ha inizio quando Billy è solo un bambino di otto anni. Il padre muore, la madre conosce un altro uomo e si risposa. Il patrigno di Billy è un uomo violento, abusa di lui e gli intima di tacere, altrimenti lo ucciderà, lo seppellirà nel granaio e dirà alla madre che è scappato di casa, perché la odia. L'uomo instilla nel bambino la paura e il senso di colpa e ottiene il suo silenzio. L'angoscia e il terrore delle violenze reiterate per anni disgregano la personalità del piccolo Billy.
Tutto ha inizio quando Billy è solo un bambino di otto anni. Il padre muore, la madre conosce un altro uomo e si risposa. Il patrigno di Billy è un uomo violento, abusa di lui e gli intima di tacere, altrimenti lo ucciderà, lo seppellirà nel granaio e dirà alla madre che è scappato di casa, perché la odia. L'uomo instilla nel bambino la paura e il senso di colpa e ottiene il suo silenzio. L'angoscia e il terrore delle violenze reiterate per anni disgregano la personalità del piccolo Billy.
Leggendo la storia
personale di Milligan, non si può fare a meno di rimanere sgomenti,
inizialmente increduli, come increduli sono stati gli psichiatri chiamati a
esaminare questo caso "straordinario", come lo sono state tutte le
persone che hanno avuto rapporti con Billy.
Le personalità sono emerse sul posto una volta, all'insaputa le une delle altre per molto tempo, fino a quando hanno cominciato a interagire tra loro, stabilendo addirittura un codice di comportamento (chi fa cosa). Personalità completamente diverse, maschili e femminili, di età diverse, di diverse nazionalità, di competenze differenti (Reagen e Arthur le più forti, probabilmente, la prima irruenta, impulsiva, a volte violenta, la seconda pacata, moderata e moderatrice delle altre). E così, nell'arco della propria vita, Billy Milligan si è trasformato nell'uomo che parla slavo e che difende le altre personalità, nel raffinato gentiluomo dalla parlata inglese, nel bambino spaventato, nella ragazza lesbica (Adalana), negli indesiderati (le personalità violente che mettevano a repentaglio la vita delle altre), ecc...
Billy passava dal bambino bravissimo nel risolvere i problemi di matematica a quello che non capiva niente della materia, eseguiva disegni meravigliosi, degni di un pittore professionista, andava in moto in modo spericolato e subito dopo mostrava di non saper nemmeno come salire in sella.
Immaginiamo l'angoscia, per non dire il panico, che si impossessava di lui, nel momento in cui una personalità usciva sul posto e lo portava a fare un viaggio in aereo verso una meta lontana e, giunto nel paese straniero, usciva sul posto un'altra personalità, ignara di dove si trovasse e perché.
Le personalità sono emerse sul posto una volta, all'insaputa le une delle altre per molto tempo, fino a quando hanno cominciato a interagire tra loro, stabilendo addirittura un codice di comportamento (chi fa cosa). Personalità completamente diverse, maschili e femminili, di età diverse, di diverse nazionalità, di competenze differenti (Reagen e Arthur le più forti, probabilmente, la prima irruenta, impulsiva, a volte violenta, la seconda pacata, moderata e moderatrice delle altre). E così, nell'arco della propria vita, Billy Milligan si è trasformato nell'uomo che parla slavo e che difende le altre personalità, nel raffinato gentiluomo dalla parlata inglese, nel bambino spaventato, nella ragazza lesbica (Adalana), negli indesiderati (le personalità violente che mettevano a repentaglio la vita delle altre), ecc...
Billy passava dal bambino bravissimo nel risolvere i problemi di matematica a quello che non capiva niente della materia, eseguiva disegni meravigliosi, degni di un pittore professionista, andava in moto in modo spericolato e subito dopo mostrava di non saper nemmeno come salire in sella.
Immaginiamo l'angoscia, per non dire il panico, che si impossessava di lui, nel momento in cui una personalità usciva sul posto e lo portava a fare un viaggio in aereo verso una meta lontana e, giunto nel paese straniero, usciva sul posto un'altra personalità, ignara di dove si trovasse e perché.
Ventiquattro
personalità...
Simulazione, inganno,
strategia sostenevano molti che volevano la condanna al carcere di Billy.
Finzione per ottenere l'infermità mentale e non essere condannato. Ma qualcuno
ha capito che Billy non era una persona ordinaria, non uno qualunque. Preso in
carico da un istituto, è stato seguito da psichiatri che hanno conquistato la
sua fiducia e hanno lavorato per ricostruire la sua persona, ricomponendo le
varie personalità in una sola, quella del Maestro, il vero Billy. Ma qualcuno
sosteneva l'urgenza di ricoverarlo in un istituto di massima sicurezza, in
isolamento, in quanto pericoloso per se stesso e per la società e così il
lavoro faticosamente compiuto da chi credeva in lui e nella possibilità di
guarirlo è andato in fumo. Circa due anni di maltrattamenti e torture, di
isolamento hanno nuovamente disgregato
ciò che di Billy si era ricomposto.
Milligan ha raccontato la propria storia a Daniel Keyes che ha dato vita a questa biografia eccezionale.
Milligan ha raccontato la propria storia a Daniel Keyes che ha dato vita a questa biografia eccezionale.
Oggi, grazie all'intervento dei medici che lo avevano aiutato e a un giudice che ha riesaminato il suo caso, Billy è tornato nell'istituito che aveva lavorato per la ricostruzione della persona.
Non si può fare a meno,
dopo aver letto questa incredibile storia, di provare empatia, a tratti pena,
per quello che è stato definito un criminale, per quanto la vita sia stata
ingiusta e crudele con lui sin dall'infanzia. Non si può non pensare a Billy
come a una vittima, un bambino per il quale la fuga dalla realtà è stata
l'unica arma di sopravivenza.
Una storia sconvolgente,
che ci mostra cosa può la mente di un uomo.
lunedì 6 aprile 2020
VALUTARE NELLA SCUOLA A DISTANZA: DINAMICHE E STRATEGIE
CORSO
DI AGGIORNAMENTO
VALUTARE
NELLA SCUOLA A DISTANZA: DINAMICHE E STRATEGIE
relatore:
SERGIO VASTARELLA
Nella situazione attuale
che stiamo vivendo è molto importante far
sentire agli alunni la nostra vicinanza, sostenerli nell'apprendimento e
individuare sistemi per rilevare conoscenze, abilità e competenze.
Anche al termine di questo
anno scolastico ci verrà chiesto di valutare i nostri alunni. Possiamo (e
dobbiamo) mettere in atto diverse tipologie di valutazione: orientativa,
sommativa oppure formativa. Vediamo le
differenze.
La valutazione
orientativa si basa sulle informazioni che raccogliamo durante il processo
di "orientamento", registrando il livello dei progressi compiuti
dagli studenti. Attraverso questa tipologia, possiamo modificare i punti deboli
della nostra didattica. Gli studenti devono impegnarsi al massimo e quindi
risulta importante rendere il nostro feedback ai lavori che loro ci forniscono.
E' fondamentale fornire loro sempre degli obiettivi chiari.
La valutazione
sommativa può essere portata avanti anche in questo momento, ma impiegando
delle nuove strategie. E' quella che abbiamo sempre utilizzato durante le
nostre lezioni in presenza. Oggi, però, abbiamo la necessità di aprirci
maggiormente a una valutazione formativa, accompagnando una giusta valutazione
che promuova diverse competenze.
La valutazione, infatti, non deve essere intesa come il processo conclusivo della didattica. Arrivati a questo punto, dobbiamo partire da una valutazione a ritroso.
La valutazione, infatti, non deve essere intesa come il processo conclusivo della didattica. Arrivati a questo punto, dobbiamo partire da una valutazione a ritroso.
La struttura base della
valutazione consiste in:
1) misurazione (colloqui, progetti, quiz, compiti di realtà ),
2) valutazione (dobbiamo ora esplicitare i criteri modificati, quelli che usiamo nella didattica distanza)
3) condivisione (adottiamo codici esplicativi che possono essere numerici, oggettivi, giudizi, discorsivi, sempre tutti molto chiari).
La valutazione di quest'anno sarà sommativa e formativa insieme ma dovremo aggiungerci anche l'autovalutazione dell'alunno.
La tipologia di valutazione scelta agisce, come già detto, a ritroso e agisce prima di tutto sulle pratiche della valutazione quotidiana poi su quelle didattiche poi ancora sulla progettazione curricolare.
Ci troviamo a dover ridurre il numero dei contenuti per promuovere la maturazione di competenze da parte di ognuno dei nostri alunni.
Non chiediamo l'apprendimento dei contenuti a memoria, ma lavoriamo piuttosto su pochi contenuti, progettando e approfondendo.
1) misurazione (colloqui, progetti, quiz, compiti di realtà ),
2) valutazione (dobbiamo ora esplicitare i criteri modificati, quelli che usiamo nella didattica distanza)
3) condivisione (adottiamo codici esplicativi che possono essere numerici, oggettivi, giudizi, discorsivi, sempre tutti molto chiari).
La valutazione di quest'anno sarà sommativa e formativa insieme ma dovremo aggiungerci anche l'autovalutazione dell'alunno.
La tipologia di valutazione scelta agisce, come già detto, a ritroso e agisce prima di tutto sulle pratiche della valutazione quotidiana poi su quelle didattiche poi ancora sulla progettazione curricolare.
Ci troviamo a dover ridurre il numero dei contenuti per promuovere la maturazione di competenze da parte di ognuno dei nostri alunni.
Non chiediamo l'apprendimento dei contenuti a memoria, ma lavoriamo piuttosto su pochi contenuti, progettando e approfondendo.
LA VALUTAZIONE FORMATIVA:
con le strategie innovative, dobbiamo usare maggiore fantasia e creatività sia noi che i nostri studenti.
Facciamo realizzare ai ragazzi dei lavori digitali e multimediali che diano prova del loro apprendimento.
La valutazione formativa con gli strumenti tradizionali può essere svolta attraverso un componimento scritto, per esempio possiamo fare proposte che mettano in luce competenze quali: progettare, risolvere problemi, ricercare, usare dati e informazioni, spiegando loro che non è tutto vero quello che si trova in rete, che ci sono anche molti fake, notizie false; spieghiamo che devono saper fare collegamenti e inferenze e che, per questo, devono saper fare delle proposte corrette, devono collegare cause e conseguenze e sapere cosa e come trovare informazioni interessanti. Devono sapersi esprimere, devono sapere esternare pensieri originali, le loro emozioni, devono agire autonomamente con senso di responsabilità e di collaborazione.
con le strategie innovative, dobbiamo usare maggiore fantasia e creatività sia noi che i nostri studenti.
Facciamo realizzare ai ragazzi dei lavori digitali e multimediali che diano prova del loro apprendimento.
La valutazione formativa con gli strumenti tradizionali può essere svolta attraverso un componimento scritto, per esempio possiamo fare proposte che mettano in luce competenze quali: progettare, risolvere problemi, ricercare, usare dati e informazioni, spiegando loro che non è tutto vero quello che si trova in rete, che ci sono anche molti fake, notizie false; spieghiamo che devono saper fare collegamenti e inferenze e che, per questo, devono saper fare delle proposte corrette, devono collegare cause e conseguenze e sapere cosa e come trovare informazioni interessanti. Devono sapersi esprimere, devono sapere esternare pensieri originali, le loro emozioni, devono agire autonomamente con senso di responsabilità e di collaborazione.
Facciamo in modo di sviluppare le competenze chiave di
cittadinanza, quelle del 2007 di Fioroni che riguardano l'Italia, che sono
complete (non le europee) in quanto esplorano l'essere umano come parte attiva
del mondo nel quale viviamo e sono vere e ricche.
Sempre per quanto riguarda
la valutazione formativa, possiamo far realizzare un primo componimento scritto in italiano,
anche se hanno il libro davanti, non importa, chiediamo però loro di creare,
per esempio, una poesia sullo stile di un autore, ad esempio Manzoni, Leopardi
piuttosto che Montale, e diciamo: saresti capace di scrivere una poesia nello
stile di questo autore?
Facciamogliela scrivere: a questo punto, noi potremo valutare se l'alunno è stato realmente in grado di eseguire il compito e quella che andiamo a valutare è una competenza, perché ora sì che vediamo se conosce l'autore, prima di tutto, se ne conosce lo stile e se è in grado di realizzare a sua volta un compito che ricalchi lo stile di quell'autore; quindi, nello stesso momento, possiamo valutare la conoscenza dell'autore, del periodo storico nel quale si inserisce, lo stile letterario e la competenza dell'alunno nell'essere stato in grado di produrre una poesia in quello stile.
Possiamo anche far comparare ai nostri studenti due periodi storici, far confrontare anche diverse discipline, mettere a confronto per esempio Arte e Storia, possiamo far realizzare un saggio breve, comparando periodi storici anche in luoghi diversi (che cosa si è verificato in quel periodo storico in quello Stato piuttosto che in quell'altro? In quella parte del mondo piuttosto che in quell'altra?).
Facciamogliela scrivere: a questo punto, noi potremo valutare se l'alunno è stato realmente in grado di eseguire il compito e quella che andiamo a valutare è una competenza, perché ora sì che vediamo se conosce l'autore, prima di tutto, se ne conosce lo stile e se è in grado di realizzare a sua volta un compito che ricalchi lo stile di quell'autore; quindi, nello stesso momento, possiamo valutare la conoscenza dell'autore, del periodo storico nel quale si inserisce, lo stile letterario e la competenza dell'alunno nell'essere stato in grado di produrre una poesia in quello stile.
Possiamo anche far comparare ai nostri studenti due periodi storici, far confrontare anche diverse discipline, mettere a confronto per esempio Arte e Storia, possiamo far realizzare un saggio breve, comparando periodi storici anche in luoghi diversi (che cosa si è verificato in quel periodo storico in quello Stato piuttosto che in quell'altro? In quella parte del mondo piuttosto che in quell'altra?).
Per geografia, possiamo,
ad esempio, chiedere ai nostri alunni di raccontare un viaggio che hanno fatto
e qui ci devono rientrare ovviamente discipline come geografia (descrivere il
territorio), storia (parlare della storia del posto), religione (che religione si professa in quel
in quello Stato, se è andato all'estero?), scienze (com'è la morfologia del
territorio, quali le rocce lo compongono, che vegetazione vi si trova?...). Possiamo
anche fare concludere l'attività indicando, per esempio, i motivi per i quali
una persona dovrebbe andare a visitare proprio quel posto, piuttosto che un
altro, e, in questo modo, si chiede all'alunno di documentarsi, fare ricerche
in internet per presentare il lavoro.
Per matematica si può
lavorare sui problemi problem-solving e problem posing.
LA VALUTAZIONE FORMATIVA
CON LE NUOVE TECNOLOGIE:
L'insegnante deve essere creativo e deve saper lanciare delle sfide ai suoi alunni per fare in modo che questi realizzino un prodotto multimediale.
Cosa potrebbero realizzare i nostri alunni?
Per esempio un e-book. Per realizzare un e-book devono scaricare il programma Scriba e-Pub, che consente di creare e-book con tanto di isbn. Si tratta di un programma divertente e si può creare un vero e proprio e-book che può anche essere condiviso e postato nel web. Si possono creare anche e-book parlati e in questo modo l'alunno mette in pratica più competenze digitali. Spieghiamo ai nostri studenti anche la questione del copyright, diciamo loro che devono stare molto attenti nell'uso degli strumenti che trovano in internet (per esempio immagini, piuttosto che testi scritti già da altri. Tale pubblicazione può fare incorrere in sanzioni e anche in denunce. In questo modo li mettiamo di fronte anche alla loro responsabilità e a una coscienza civica). Spingiamoli a lavorare facendo i compiti magari a mano, disegni realizzati da loro e poi scannerizzati col computer e inseriti nel loro lavoro, per esempio in PowerPoint; diciamogli che potrebbero essere condivisi con noi e con gli altri compagni attraverso la piattaforma, ma dobbiamo insistere sul fatto che i compiti devono essere realizzati da loro e non copiati dal web.
Possono usare anche un altro strumento che è Kahoot che consente di creare dei quiz e consente loro quindi di creare dei contenuti anche per il ripasso (è un giochino interattivo). I ragazzi possono realizzare presentazioni in PowerPoint, in Prezi, possono realizzare lezioni da condividere, possono realizzare video, fare riprese con il cellulare, aggiungere delle immagini, creare delle animazioni. Esiste per esempio Powtoon oppure Stop Motion.
L'insegnante deve essere creativo e deve saper lanciare delle sfide ai suoi alunni per fare in modo che questi realizzino un prodotto multimediale.
Cosa potrebbero realizzare i nostri alunni?
Per esempio un e-book. Per realizzare un e-book devono scaricare il programma Scriba e-Pub, che consente di creare e-book con tanto di isbn. Si tratta di un programma divertente e si può creare un vero e proprio e-book che può anche essere condiviso e postato nel web. Si possono creare anche e-book parlati e in questo modo l'alunno mette in pratica più competenze digitali. Spieghiamo ai nostri studenti anche la questione del copyright, diciamo loro che devono stare molto attenti nell'uso degli strumenti che trovano in internet (per esempio immagini, piuttosto che testi scritti già da altri. Tale pubblicazione può fare incorrere in sanzioni e anche in denunce. In questo modo li mettiamo di fronte anche alla loro responsabilità e a una coscienza civica). Spingiamoli a lavorare facendo i compiti magari a mano, disegni realizzati da loro e poi scannerizzati col computer e inseriti nel loro lavoro, per esempio in PowerPoint; diciamogli che potrebbero essere condivisi con noi e con gli altri compagni attraverso la piattaforma, ma dobbiamo insistere sul fatto che i compiti devono essere realizzati da loro e non copiati dal web.
Possono usare anche un altro strumento che è Kahoot che consente di creare dei quiz e consente loro quindi di creare dei contenuti anche per il ripasso (è un giochino interattivo). I ragazzi possono realizzare presentazioni in PowerPoint, in Prezi, possono realizzare lezioni da condividere, possono realizzare video, fare riprese con il cellulare, aggiungere delle immagini, creare delle animazioni. Esiste per esempio Powtoon oppure Stop Motion.
Importante è lo sharing
dei prodotti: dobbiamo restituire il
feedback dei lavori che hanno svolto i ragazzi e valutarlo, bisogna che
sappiano che il loro lavoro sarà condiviso on-line, se verrà fatto bene, e
diventerà quindi un sapere condiviso con gli altri compagni e compagne della
propria classe piuttosto che della propria scuola o anche di altre scuole.
I lavori possono essere quindi caricati nel sito dell'Istituto all'interno di una cartella apposita, l'importante è che i ragazzi, essendo minorenni, non riprendono se stessi ma il lavoro che hanno prodotto. Possono metterci anche la loro voce.
Ci possono anche essere valutazioni collettive degli elaborati, che noi possiamo effettuare per maturare un pensiero critico; possiamo far leggere ai ragazzi il proprio lavoro, ma dobbiamo stimolarli anche a commentare il lavoro degli altri.
I lavori possono essere quindi caricati nel sito dell'Istituto all'interno di una cartella apposita, l'importante è che i ragazzi, essendo minorenni, non riprendono se stessi ma il lavoro che hanno prodotto. Possono metterci anche la loro voce.
Ci possono anche essere valutazioni collettive degli elaborati, che noi possiamo effettuare per maturare un pensiero critico; possiamo far leggere ai ragazzi il proprio lavoro, ma dobbiamo stimolarli anche a commentare il lavoro degli altri.
LE STRATEGIE PER LA
VALUTAZIONE
Con la piattaforma Gsuite di
Google abbiamo quattro punti che possiamo utilizzare:
1) il compito in diretta
tramite MEET, più i lavori del corso
2) il quiz in diretta con
Google moduli
3) il dibattito/discussione,
gli interventi degli studenti
4) l'interrogazione con
Google Hangouts meet.
Per quanto riguarda il
compito in diretta con MEET più i lavori del corso, noi potremmo aprire un
compito, poco prima caricato, proprio nel momento della videoconferenza con i
nostri alunni, assegnare loro ad esempio 20 minuti per svolgerlo, dopodiché lo
chiudiamo e loro ce lo devono rendere immediatamente. In questo modo possiamo
essere certi che il compito non possa essere stato suggerito dai genitori,
tantomeno copiato da un libro, anche se potrebbero benissimo avere il libro
davanti, ma questo renderebbe loro molto difficile poter copiare in uno spazio
di tempo veramente ridotto; oppure possiamo creare un quiz, dando, per esempio,
10 minuti per rispondere alle domande, dopodiché chiudiamo il quiz. Anche in questo
modo è molto difficile avere suggerimenti e copiare dai libri.
Possiamo
anche impiegare i compiti di realtà a distanza. Come
farlo?
Facciamoli lavorare a
piccoli gruppi a distanza che poi condividono i lavori, possiamo far produrre
dei video oppure un testo un e-book. Da parte nostra dobbiamo sempre dare il
nostro feedback e la condivisione on-line dello stesso. Per quanto riguarda i
compiti a distanza, compiti di realtà, possiamo anche assegnarne di facoltativi,
per esempio da svolgere anche in famiglia (chiedere ai ragazzi di costruire
qualche cosa per tecnologia o di realizzare un lavoretto da fare insieme ai
genitori che loro possono poi filmare, commentare e poi inviare sulla
piattaforma e noi possiamo valutare la competenza nella realizzazione dello
stesso). Un altro esempio di compito potrebbe essere quello di organizzare un
reading, cioè una lettura di un brano ad alta voce da riportare poi in
differita, caricandolo sulla piattaforma. Questo può essere fatto per esempio
per letteratura con una lettura intonata della una poesia di un autore.
Consigliamo dei siti da
esplorare ai nostri ragazzi, in modo che possano fare delle ricerche. Un
compito di realtà è tale perché appartiene alla realtà di chi lo pratica e deve
avere più di una soluzione per essere autentico e le soluzioni devono essere
tutte egualmente valide.
I ragazzi in questo modo saranno motivati a mettere in campo le proprie risorse e le proprie energie.
I ragazzi in questo modo saranno motivati a mettere in campo le proprie risorse e le proprie energie.
Ricordiamoci sempre, e non
stanchiamoci mai di farlo, che dobbiamo dare il feedback della nostra
valutazione del compito che loro ci hanno dato ed è molto importante anche
l'autovalutazione dei ragazzi.
Non diamo troppi compiti, assegniamo piuttosto esercizi che devono correggere anche da soli, poi noi diamo in un secondo momento la soluzione e loro si auto valutano, senza attendere la nostra restituzione del compito corretto.
L'autovalutazione è molto importante.
Si deve comporre di tre domande fondamentali:
come hai trovato l'attività?
come ti sentivi durante il lavoro?
sei soddisfatto del tuo lavoro?
Non diamo troppi compiti, assegniamo piuttosto esercizi che devono correggere anche da soli, poi noi diamo in un secondo momento la soluzione e loro si auto valutano, senza attendere la nostra restituzione del compito corretto.
L'autovalutazione è molto importante.
Si deve comporre di tre domande fondamentali:
come hai trovato l'attività?
come ti sentivi durante il lavoro?
sei soddisfatto del tuo lavoro?
In questo modo possiamo
anche ripensare poi la nostra didattica, vedendo le risposte che i ragazzi
hanno dato all'attività che noi abbiamo loro assegnato. Alla fine possiamo
quindi rilevare il coinvolgimento dei ragazzi nell'attività l'impegno che ci
hanno messo, la puntualità nello svolgimento, l'interesse che hanno dimostrato
e l'esito del lavoro ovviamente. Altra cosa molto importante sarà avere una
griglia conclusiva di valutazione. Meglio ancora avere due griglie, la griglia del
docente e la griglia dello studente, che
valutino i livelli raggiunti di competenza.
Avremo un livello avanzato, un livello intermedio, un livello base, un livello iniziale.
Alla fine di tutto questo lavoro, avremo la competenza, potremo poi confrontare la nostra griglia di valutazione con quella degli alunni e confrontarci con loro anche durante una videoconferenza per cercare di capire magari perché loro si sono auto valutati in un certo modo e noi nella stessa competenza li abbiamo valutati differentemente.
Avremo un livello avanzato, un livello intermedio, un livello base, un livello iniziale.
Alla fine di tutto questo lavoro, avremo la competenza, potremo poi confrontare la nostra griglia di valutazione con quella degli alunni e confrontarci con loro anche durante una videoconferenza per cercare di capire magari perché loro si sono auto valutati in un certo modo e noi nella stessa competenza li abbiamo valutati differentemente.
Sempre importante è tenere
presente la triangolazione dei risultati:
quindi avremo una valutazione sommativa che è quella didattica con i nostri voti classici; una valutazione formativa che terrà conto dell'interesse, dell'attenzione, dell'impegno, della puntualità nella restituzione dei compiti e così via; e l'autovalutazione. Da questi tre elementi arriveremo a formulare una valutazione complessiva sotto forma di competenza.
quindi avremo una valutazione sommativa che è quella didattica con i nostri voti classici; una valutazione formativa che terrà conto dell'interesse, dell'attenzione, dell'impegno, della puntualità nella restituzione dei compiti e così via; e l'autovalutazione. Da questi tre elementi arriveremo a formulare una valutazione complessiva sotto forma di competenza.
Oggi ci sono molte
piattaforme disponibili Gsuite di Google è una delle più comuni e delle più
valide.
Quello che noi dobbiamo fare sono spiegazioni brevi, non di ore, durante le videoconferenze, perché risulterebbero pesanti per i ragazzi, far svolgere loro pochi esercizi mirati, pochi compiti, e dobbiamo mirare ai nuclei fondanti delle nostre discipline.
Quello che noi dobbiamo fare sono spiegazioni brevi, non di ore, durante le videoconferenze, perché risulterebbero pesanti per i ragazzi, far svolgere loro pochi esercizi mirati, pochi compiti, e dobbiamo mirare ai nuclei fondanti delle nostre discipline.
Sulla Treccani c'è
tantissimo materiale anche audio e video: sfruttiamolo.
L'aspetto più delicato di
tutta questa didattica risiede nell'importanza delle relazioni. Non dimentichiamoci mai che noi siamo di
supporto ai nostri alunni specialmente in un momento in cui le certezze sono
crollate.
Vediamo ora le griglie.
GRIGLIA DI AUTOVALUTAZIONE DEGLI ALUNNI:
GRIGLIA DI AUTOVALUTAZIONE DEGLI ALUNNI:
Come hai trovato
l'attività? L'alunno può rispondere: molto facile, facile, difficile, molto
difficile.
Come ti sentivi durante il
lavoro? L'alunno può rispondere: molto a mio agio, a mio agio, un po' in
difficoltà, molto in difficoltà.
Sei soddisfatto del tuo
lavoro? L'alunno potrà rispondere: molto soddisfatto, soddisfatto, poco
soddisfatto, per nulla soddisfatto.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL
DOCENTE:
Livelli raggiunti
Organizzazione del lavoro
e partecipazione
Partecipa alle attività
proposte come video lezioni in diretta, videoconferenze, in che modo?
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
Fruisce nei tempi previsti
delle risorse per attività asincrone (video audio), dispense:
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
Eì puntuale nella consegna
dei materiali e dei lavori assegnati come esercizi ed elaborati:
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
Collabora alle attività
proposte anche in lavori differenziati assegnati ai singoli o piccoli gruppi:
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
Sa comunicare in base al
contesto e alle attività proposte:
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
Sa argomentare le proprie
idee in base al compito alle attività proposte ai dati forniti:
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
Contribuisce in modo
originale alle attività proposte in base al contesto:
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
Utilizza le tecnologie in
base alle attività proposte e al contesto dato:
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
A avanzato
B intermedio
C base
D iniziale
Livelli di competenza:
A avanzato: l'alunno
svolge compiti e risolve i problemi complessi mostrando padronanza nell'uso
delle conoscenze delle abilità, propone, sostiene le proprie opinioni e assume
in modo responsabile decisioni consapevoli
B intermedio: l'alunno
svolge compiti e risolvere problemi in situazioni nuove con più scelte
consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite
C base: l'alunno svolge
compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze,
abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese
D iniziale: l'alunno, se
opportunamente guidato, svolge compiti semplici in situazioni note.
domenica 5 aprile 2020
HO FATTO PIOMBINO-CASA IN AUTO, Simone Innocenti
Nato
a Montelupo Fiorentino nel 1974, Simone Innocenti ha scritto la guida letteraria Firenze
Mare (Perrone), esordendo con Puntazza (Erudita).
Suoi racconti
sono apparsi in varie antologie. Si occupa di cronaca nera e giudiziaria e ha
scritto per “Il Corriere”, “La Nazione”, “Il Giornale della Toscana”,
“Avvenire”, “L’Espresso” e “Sette”. Attualmente lavora al “Corriere
Fiorentino”, dorso regionale del “Corriere della Sera”.
Pubblico di seguito un pezzo da lui scritto. Si tratta di un frammento di vita vissuta, vissuta da lui, ma, leggendolo, è come se appartenesse anche a noi. Simone ha la grande dote di coinvolgere con le parole, di portarci dentro alla storia che narra con la genuinità e la delicatezza che gli appartengono e che fanno di lui un bravo scrittore. Ogni suo testo ha il respiro e il ritmo di un romanzo, che sia un racconto, un libro, la narrazione di un'esperienza o un articolo giornalistico.
Ho fatto Piombino-casa in
auto.
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Simone Innocenti |
C'era il sole. C'era un sole bellissimo, come di una bellissima donna che
passeggia davanti a te ma non si lascia avvicinare. Attorno vento di scirocco
ad accarezzare gli alberi. Sono passato dal viale della Principessa, che è San
Vincenzo: ci sono pinete bellissime. Non ho trovato nessuno e ho spento la
musica, non serviva a nulla: c'era comunque silenzio. Ho fatto un viaggio
allucinante, tra la disperazione di non incontrare nessuno e la paura di
trovare gente per la strada: mai vissuta una cosa del genere, mi ha spiazzato,
mi ha morso. A un certo punto mi sono fermato per scrivere di un tentato
omicidio che era avvenuto in mattinata nel Senese. Poi sono ripartito. Ho preso
l'autostrada e all'uscita una pattuglia della Stradale mi ha fermato: solita
scena. Ci siamo messi a parlare, sembravamo reduci. Reduci è la parola che
Wlodek Goldkorn ha scritto la scorsa settimana su L'Espresso. Ed è una parola
che è incubata dopo averne preso consapevolezza. Reduci, proprio così. A casa
ho trovato il disordine che avevo lasciato nella fretta di partire per una nave
che domenica scorsa stava per attraccare a Piombino. All'ingresso ho lasciato
alcuni rami di ulivo da un albero che miracolosamente ho trovato in un'area di
servizio, anche questa vuota. Avevano consistenza di legno. Dovrò farli
benedire, ho pensato. Dovrò farli benedire perché mia mamma ci tiene a queste
cose, ho pensato. Poi basta. Non ho pensato ad altro.
INCONTRO CON SARA MAGNOLI, EVA BALZAROTTI e MARIA PIA IZZO
Giorni particolari, questi della clausura da Coronavirus, giorni in cui, scuole chiuse, ci troviamo a fare lezione online, attraverso incontri virtuali, in videoconferenza.
Come rendere speciali questi incontri con i nostri alunni, come fare lezione in modo alternativo? Al di là di spiegazioni creative, con la realizzazione da parte dei docenti di slide in Power Point, piuttosto che della pubblicazione in piattaforma (Classroom di Gsuite) di link che rimandano ad articoli di giornale riguardanti fatti di attualità, oppure di filmati inerenti argomenti di studio, ho pensato di invitare degli ospiti, per l'esattezza delle ospiti, che hanno reso davvero speciale la lezione di venerdì. E così, alla videoconferenza di Lettere, sono intervenute la giornalista e scrittrice Sara Magnoli e due esperte di informatica forense, Eva Balzarotti e Maria Pia Izzo, che hanno trattato il delicato argomento del Web.
Al termine dell'incontro, ho lasciato ai ragazzi da scrivere le loro riflessioni.
Ne pubblico alcune.
Un sentito grazie alle ospiti che hanno reso davvero speciale la nostra lezione.
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la scrittrice e giornalista Sara Magnoli |
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Le informatiche forensi da sinistra Maria Pia Izzo e Eva Balzarotti |
INCONTRO CON SARA MAGNOLI, autrice del
libro giallo per ragazzi “DARK WEB”, e CON LE DUE ESPERTE INFORMATICHE FORENSI
EVA BALZAROTTI e MARIA PIA IZZO.
Per ovvi motivi, quest’anno non si è
potuto svolgere il “Vidoleggiamo” per il quale, con la mia classe, stavamo
lavorando su Hikikomori, Cyberbullismo, tutela della privacy e altri temi
riguardanti il web e i suoi pericoli nascosti.
In quell’occasione si sarebbe dovuta
tenere una conferenza sull’ultimo lavoro della scrittrice varesina Sara
Magnoli, che ha da poco pubblicato un giallo per ragazzi dal titolo “Dark
Web”.
Non potendo vederci di persona l’incontro
si è svolto via web.
- L’autrice si presenta
in modo simpatico, informale e ci introduce la trama del libro: è la
storia di una ragazzina con il sogno di diventare una fashion blogger da
milioni di follower. Ma verrà contattata e adescata da quello che lei
crede essere un giovane stilista, ma che, in realtà, è qualcuno che si
vuole approfittare di lei, chiedendole foto sempre più compromettenti. Eva
(questo è il nome della ragazza) non può parlare con nessuno, soprattutto
con i suoi genitori. Ha solo l’appoggio del suo amico Pio, timido,
impacciato e vittima dei bulli, che capisce che c’è qualcosa che non va in
lei e prova a indagare. Per fortuna sulle tracce dell’adescatore c’è un
ispettore della polizia postale, che si addentra nella darknet, per
indagare e cercare di salvare chi ne resta intrappolato.
- La Magnoli, per
prepararsi alla scrittura del suo libro, ha contattato diversi
professionisti dai quali si è fatta raccontare le loro esperienze. Tali
informazioni le ha usate per ottenere una storia verosimile che potesse
aiutare a capire cosa c’è nel dark web, come difendersi e, nel caso
qualcuno ci cada dentro, sapere che non è solo, ma c’è qualcuno che lo può
salvare.
- Due di quegli esperti
che Sara Magnoli ha contattato erano presenti all’incontro: le
informatiche forensi Eva Balzarotti e Maria Pia Izzo, che dal 2000
gestiscono un’agenzia, la “Atlan 66”, che collabora con tribunali e
magistrati per investigare nel web.
Durante i loro primi anni di attività, il lavoro riguardava principalmente reati di contraffazione soprattutto di CD musicali, spionaggio industriale e stalking. Ora i casi di violenze che avvengono attraverso sistemi digitali e che coinvolgono minori che compiono o subiscono queste violenze sono diventati la maggioranza.
- Quello che le esperte
e Sara Magnoli hanno tenuto a farci capire è che ci sono molti strumenti
per difendersi e che c’è sempre qualcuno che lavora giorno e notte per
proteggerci e per spezzare questa rete illegale e pericolosa. Ci vuole
tempo, ma la polizia postale ha strumenti capaci di individuare e scoprire
la vera identità degli adescatori.
- Per loro è importante
che noi ragazzi capiamo che la prima difesa deve partire da noi e dal
nostro uso consapevole e responsabile del web. Ci hanno raccomandato di
stare sempre attenti, di non credere a tutto quello che vediamo, di non
fidarsi di sconosciuti che ci contattano e di non postare o condividere
foto nostre o altrui di cui ci potremmo pentire. Perché, hanno insistito a
dirci, una volta pubblicata, un’immagine non è più nostra, ma può finire
ovunque in mano a chiunque.
- Infine ci hanno parlato
anche del ruolo dei nostri genitori, che spesso sono all’oscuro di quello
che facciamo in rete. Invece dovremmo coinvolgerli di più e loro
dovrebbero impegnarsi a seguirci, anche se questo significa a volte
scontrarsi con noi e la nostra resistenza a non voler condividere i nostri
“mi piace” con loro.
É stata un’esperienza strana e
interessante, perché abbiamo svolto una conferenza sui rischi del web, tramite
web, il lato negativo e quello positivo che si incontrano. Abbiamo usato uno
strumento per parlare dei suoi stessi pericoli.
Penso che tutti noi, abbiamo capito
qualcosa in più di questo mondo nascosto e pericoloso, che non conoscevo e che
sicuramente sottovalutavo.
In conclusione, quello che ho capito da
questo incontro è che l’uso scorretto e traviato del web viene soprattutto
dagli adulti e dalle loro perversioni che poi si riversano su di noi.
Credo che in futuro i ragazzi saranno
sempre più informati e furbi nell’uso delle nuove tecnologie e gli adulti di
domani ne faranno un uso più sano. Perché siamo nati nell’epoca di internet e
questo mondo per noi, non è trasgressione, ma un semplice strumento da
utilizzare per mille scopi utili, divertenti e istruttivi.
(Giacomo B.)
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Venerdì io e la mia classe abbiamo
partecipato in videoconferenza all’incontro con una scrittrice e due esperte
informatiche forensi. L’incontro (molto interessante) si è articolato in
diversi punti.
- In un primo momento la
prof.ssa Laura Veroni, organizzatrice della videoconferenza, ci ha
presentato le ospiti e ci ha illustrato la loro professione e il motivo
per cui si sono unite a noi durante la lezione, cioè parlare di un tema
molto sentito in questa epoca storica: i reati informatici.
- La scrittrice e
giornalista , Sara Magnoli, ci ha brevemente presentato il suo libro
intitolato “Dark Web” ovvero il lato più oscuro e pericoloso di Internet
(per esempio dove è possibile acquistare addirittura organi al mercato
nero). Il libro parla di una ragazzina di circa la nostra età avvicinata
via chat da un soggetto che fingeva di amarla, ma il cui reale scopo era
indurla a mostrargli “materiale compromettente” (ci siamo capiti) per poi
ricattarla.
- Le esperte
informatiche forensi ci hanno illustrato in cosa consiste il Dark Web e ci
hanno indicato alcuni reati informatici perseguibili col carcere, come il
possesso di materiale pedopornografico, e cosa fare se qualche sconosciuto
dovesse contattarci e inviarci, per esempio, qualche materiale come quello
indicato sopra: bisogna cancellare il materiale e segnalare l’individuo
che ce l’ha divulgato.
- Infine ci hanno dato
uno spazio nella lezione per consentirci di fare domande, ma erano state
talmente esaustive che ce ne sono state pochissime.
L’incontro è stato veramente interessante e utile. In sostanza è stato
bello assistere a questo incontro nel quale sono stati trattati argomenti molto
importanti per i ragazzi della nostra età.
(Davide B.)
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Non ci sono solo sono reati, come quello
del libro, ma anche reati involontari, come la non-denuncia di foto o video
pedo-pornografici, o la detenzione di foto sul proprio dispositivo, anche se
non volute. Loro (Eva Balzarotti e Maria Pia Izzo) si occupano anche di
controllare tutti i dispositivi che il sospettato ha usato per commettere il
crimine, reati che sono anche la compra-vendita di prodotti, qualche volta
ammessi dalla legge, qualche volta no, su siti della dark web.
Tutti questi
crimini li possiamo sintetizzare in punti:
·
la pratica
del sexting, ovvero l’ammirazione apparente di una persona, per poi chiederle
foto personali, a loro volta trasmesse in rete. Quest’ azione può provocare
seri danni alla vittima, fino a portarla al suicidio.
·
la
compra-vendita di prodotti leciti e non su siti malevoli. Questa pratica, è
molto diffusa ED è CONSIDERATA REATO.
·
la detenzione
di foto private, voluta o no, è considerata anche questa reato
Tutte queste
brutte azioni, sono solo una parte che le esperte ci hanno raccontato di un
mondo apparentemente piccolo per stare dentro un computer o un telefonino, ma
veramente immenso. Per me l’arma migliore, nel caso del sexting, è ignorare la
persona, e, anche se si è capito troppo tardi di essere nei guai, è
giusto DENUNCIARE.
(Luca F.)
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Ho imparato che Internet, oltre ad essere uno strumento di grande
utilità, perché ci permette di conoscere ciò che ci circonda in tempo
reale, è anche un "oggetto" molto pericoloso, se non si naviga con
attenzione, se ti ritrovi a parlare con persone che si fingono della tua età,
ma sono molto più grandi e vogliono rubarti i tuoi dati sensibili, senza che tu
te ne accorga, con conversazioni sempre più intime e richieste esagerate, con,
inoltre, sfide molto pericolose per metterti alla prova e farti soffrire; oppure
ti imbatti in link dove regalano soldi o altro, ma, aperto il sito, ti inviano
virus nel telefono che ti rubano tutti i dati personali.
Si può anche finire in galera, se qualcuno
posta foto di una persona senza il suo consenso, rischiando una denuncia. In
conclusione è importante stare attenti in che mani lasciare uno strumento che
permette di andare sui social e che naviga su Internet, per evitare di finire
nei guai. E’ importante fare affidamento su persone adulte che ci sanno dare
giuste indicazioni.
(Elisa M.)
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Il 03 Aprile abbiamo avuto
un incontro con Sara Magnoli, l’autrice del libro “Dark Web” e due esperte di
informatica forense, Eva Barzarotti e Maria Pia Izzo.
A turno hanno parlato delle insidie del web e di cosa sia il Dark Web.
In pratica il Dark Web è l'insieme di contenuti che costituiscono una sorta di mondo parallelo al web che utilizziamo tutti i giorni. Questo mondo parallelo, di cui fino a prima dell’incontro non conoscevo l’esistenza, è la parte più oscura e più pericolosa del web, dove è possibile trovare e comprare qualsiasi cosa (cose illegali come droghe, armi e addirittura persone e organi umani).
Noi ragazzi troppo spesso sottovalutiamo che cosa ci sia nel web e soprattutto i danni che potrebbe arrecarci. Attraverso il dark web, pedofili e gente poco raccomandabile riescono a contattare ragazzini e bambini sprovveduti che ingenuamente si fidano.
La pericolosità di questa parte di Internet mi ha aperto gli occhi.
Spesso, quando gioco online, i miei genitori chiedono con chi io stia giocando e mi ripetono sempre di non dare il mio nome o cognome a gente che magari cerca di contattarmi. Ho sempre pensato che queste raccomandazioni fossero eccessive, ma ora capisco che non è così.
Certo continuerò a giocare online, a utilizzare Internet per ricerche e altro, ma ora so l’importanza di quello che mi è stato detto, so che non tutti sono brave persone e che non tutti hanno buone intenzioni.
La gente si maschera dietro falsi profili per avvicinare gli ingenui, non solo giovani ma anche adulti.
Mi è stato molto utile capire cosa fare nel caso dovessi capitare in una situazione anomala, se dovessi trovare materiale pedopornografico, ad esempio, o richieste strane da parte di sconosciuti: senz’altro dovrei avvisare i miei genitori e con loro la polizia postale e mai condividere questi contenuti in quanto diventerei complice di un reato grave.
A turno hanno parlato delle insidie del web e di cosa sia il Dark Web.
In pratica il Dark Web è l'insieme di contenuti che costituiscono una sorta di mondo parallelo al web che utilizziamo tutti i giorni. Questo mondo parallelo, di cui fino a prima dell’incontro non conoscevo l’esistenza, è la parte più oscura e più pericolosa del web, dove è possibile trovare e comprare qualsiasi cosa (cose illegali come droghe, armi e addirittura persone e organi umani).
Noi ragazzi troppo spesso sottovalutiamo che cosa ci sia nel web e soprattutto i danni che potrebbe arrecarci. Attraverso il dark web, pedofili e gente poco raccomandabile riescono a contattare ragazzini e bambini sprovveduti che ingenuamente si fidano.
La pericolosità di questa parte di Internet mi ha aperto gli occhi.
Spesso, quando gioco online, i miei genitori chiedono con chi io stia giocando e mi ripetono sempre di non dare il mio nome o cognome a gente che magari cerca di contattarmi. Ho sempre pensato che queste raccomandazioni fossero eccessive, ma ora capisco che non è così.
Certo continuerò a giocare online, a utilizzare Internet per ricerche e altro, ma ora so l’importanza di quello che mi è stato detto, so che non tutti sono brave persone e che non tutti hanno buone intenzioni.
La gente si maschera dietro falsi profili per avvicinare gli ingenui, non solo giovani ma anche adulti.
Mi è stato molto utile capire cosa fare nel caso dovessi capitare in una situazione anomala, se dovessi trovare materiale pedopornografico, ad esempio, o richieste strane da parte di sconosciuti: senz’altro dovrei avvisare i miei genitori e con loro la polizia postale e mai condividere questi contenuti in quanto diventerei complice di un reato grave.
(Samuele C.)
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La classe al completo (per privacy, le immagini degli studenti e i loro nomi risultano offuscati) a destra l'intervento di Sara Magnoli. |
sabato 4 aprile 2020
SCRIVERE DURANTE L'EMERGENZA CORONAVIRUS. L'articolo su "Oltre"
Ringrazio "Oltre" per avere chiesto il mio piccolo contributo
Prendiamo foglio e penna e diamo vita a parole bellissime...
Scrivere. Durante l’emergenza da
Coronavirus. Scrivere per esternare le proprie paure, le proprie emozioni. Scrivere non per forza per essere letti
da altri, ma per pensare, per riflettere, per farsi coraggio. In un momento difficile, drammatico, in un momento in cui si è chiusi
in casa e, al di là dei social, delle serie tv, della lettura, ci si ritrova più facilmente a parlare
con se stessi e ad ascoltare i
propri timori e le proprie ansie, ma anche a sognare come potrà essere dopo, ecco che
scrivere ciò che ci si muove dentro, o anche una storia che ci viene a chiedere di essere raccontata
può diventare qualcosa di più. Può quasi essere una terapia.
E può aiutare chi della
scrittura ha fatto un mestiere, ma anche chiunque di noi senta il bisogno di
mettere nero su bianco ciò che prova.
E di emozioni e di sentimenti,
dalla paura allo smarrimento, sono piene anche le riflessioni della maggior parte degli adolescenti, come
testimonia Laura Veroni, giallista varesina docente di lettere alla scuola secondaria di primo grado
Vidoletti di Varese. «Fin dai primi giorni di chiusura delle scuole – spiega -, attraverso una lettera
inoltrata con il registro elettronico ho chiesto ai miei studenti di terza di raccontare in un tema di
riflessione i loro sentimenti, le loro emozioni. Sono emerse riflessioni
profonde: la paura, più che per sé per i loro nonni, ma anche un senso di
smarrimento». Come scrittrice, invece, lei sta utilizzando molto il suo blog.
Laura Veroni, giallista e docente di lettere alla scuola secondaria di primo grado
Vidoletti di Varese fa scrivere ai suoi alunni le riflessioni suscitate dal momento.
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