domenica 5 aprile 2020

INCONTRO CON SARA MAGNOLI, EVA BALZAROTTI e MARIA PIA IZZO


Giorni particolari, questi della clausura da Coronavirus, giorni in cui, scuole chiuse, ci troviamo a fare lezione online, attraverso incontri virtuali, in videoconferenza.
Come rendere speciali questi incontri con i nostri alunni, come fare lezione in modo alternativo? Al di là di spiegazioni creative, con la realizzazione da parte dei docenti di slide in Power Point, piuttosto che della pubblicazione in piattaforma (Classroom di Gsuite) di link che rimandano ad articoli di giornale riguardanti fatti di attualità, oppure di filmati inerenti argomenti di studio, ho pensato di invitare degli ospiti, per l'esattezza delle ospiti, che hanno reso davvero speciale la lezione di venerdì. E così, alla videoconferenza di Lettere, sono intervenute la giornalista e scrittrice Sara Magnoli e due esperte di informatica forense, Eva Balzarotti e Maria Pia Izzo, che hanno trattato il delicato argomento del Web.
Al termine dell'incontro, ho lasciato ai ragazzi da scrivere le loro riflessioni.
Ne pubblico alcune.
Un sentito grazie alle ospiti che hanno reso davvero speciale la nostra lezione.

la scrittrice e giornalista Sara Magnoli


Le informatiche forensi da sinistra Maria Pia Izzo e Eva Balzarotti


INCONTRO CON SARA MAGNOLI, autrice del libro giallo per ragazzi “DARK WEB”, e CON LE DUE ESPERTE INFORMATICHE FORENSI EVA BALZAROTTI e MARIA PIA IZZO.


Per ovvi motivi, quest’anno non si è potuto svolgere il “Vidoleggiamo” per il quale, con la mia classe, stavamo lavorando su Hikikomori, Cyberbullismo, tutela della privacy e altri temi riguardanti il web e i suoi pericoli nascosti. 
In quell’occasione si sarebbe dovuta tenere una conferenza sull’ultimo lavoro della scrittrice varesina Sara Magnoli, che ha da poco pubblicato un giallo per ragazzi dal titolo “Dark Web”. 

Non potendo vederci di persona l’incontro si è svolto via web.
  • L’autrice si presenta in modo simpatico, informale e ci introduce la trama del libro: è la storia di una ragazzina con il sogno di diventare una fashion blogger da milioni di follower. Ma verrà contattata e adescata da quello che lei crede essere un giovane stilista, ma che, in realtà, è qualcuno che si vuole approfittare di lei, chiedendole foto sempre più compromettenti. Eva (questo è il nome della ragazza) non può parlare con nessuno, soprattutto con i suoi genitori. Ha solo l’appoggio del suo amico Pio, timido, impacciato e vittima dei bulli, che capisce che c’è qualcosa che non va in lei e prova a indagare. Per fortuna sulle tracce dell’adescatore c’è un ispettore della polizia postale, che si addentra nella darknet, per indagare e cercare di salvare chi ne resta intrappolato.
  • La Magnoli, per prepararsi alla scrittura del suo libro, ha contattato diversi professionisti dai quali si è fatta raccontare le loro esperienze. Tali informazioni le ha usate per ottenere una storia verosimile che potesse aiutare a capire cosa c’è nel dark web, come difendersi e, nel caso qualcuno ci cada dentro, sapere che non è solo, ma c’è qualcuno che lo può salvare.
  • Due di quegli esperti che Sara Magnoli ha contattato erano presenti all’incontro: le informatiche forensi Eva Balzarotti e Maria Pia Izzo, che dal 2000 gestiscono un’agenzia, la “Atlan 66”, che collabora con tribunali e magistrati per investigare nel web.        
    Durante i loro primi anni di attività, il lavoro riguardava principalmente reati di contraffazione soprattutto di CD musicali, spionaggio industriale e stalking. Ora i casi di violenze che avvengono attraverso sistemi digitali e che coinvolgono minori che compiono o subiscono queste violenze sono diventati la maggioranza.
  • Quello che le esperte e Sara Magnoli hanno tenuto a farci capire è che ci sono molti strumenti per difendersi e che c’è sempre qualcuno che lavora giorno e notte per proteggerci e per spezzare questa rete illegale e pericolosa. Ci vuole tempo, ma la polizia postale ha strumenti capaci di individuare e scoprire la vera identità degli adescatori.

  • Per loro è importante che noi ragazzi capiamo che la prima difesa deve partire da noi e dal nostro uso consapevole e responsabile del web. Ci hanno raccomandato di stare sempre attenti, di non credere a tutto quello che vediamo, di non fidarsi di sconosciuti che ci contattano e di non postare o condividere foto nostre o altrui di cui ci potremmo pentire. Perché, hanno insistito a dirci, una volta pubblicata, un’immagine non è più nostra, ma può finire ovunque in mano a chiunque.
  • Infine ci hanno parlato anche del ruolo dei nostri genitori, che spesso sono all’oscuro di quello che facciamo in rete. Invece dovremmo coinvolgerli di più e loro dovrebbero impegnarsi a seguirci, anche se questo significa a volte scontrarsi con noi e la nostra resistenza a non voler condividere i nostri “mi piace” con loro.

É stata un’esperienza strana e interessante, perché abbiamo svolto una conferenza sui rischi del web, tramite web, il lato negativo e quello positivo che si incontrano. Abbiamo usato uno strumento per parlare dei suoi stessi pericoli.
Penso che tutti noi, abbiamo capito qualcosa in più di questo mondo nascosto e pericoloso, che non conoscevo e che sicuramente sottovalutavo.
In conclusione, quello che ho capito da questo incontro è che l’uso scorretto e traviato del web viene soprattutto dagli adulti e dalle loro perversioni che poi si riversano su di noi.
Credo che in futuro i ragazzi saranno sempre più informati e furbi nell’uso delle nuove tecnologie e gli adulti di domani ne faranno un uso più sano. Perché siamo nati nell’epoca di internet e questo mondo per noi, non è trasgressione, ma un semplice strumento da utilizzare per mille scopi utili, divertenti e istruttivi.

(Giacomo B.)

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Venerdì io e la mia classe abbiamo partecipato in videoconferenza all’incontro con una scrittrice e due esperte informatiche forensi. L’incontro (molto interessante) si è articolato in diversi punti.
  1. In un primo momento la prof.ssa Laura Veroni, organizzatrice della videoconferenza, ci ha presentato le ospiti e ci ha illustrato la loro professione e il motivo per cui si sono unite a noi durante la lezione, cioè parlare di un tema molto sentito in questa epoca storica: i reati informatici.
  2. La scrittrice e giornalista , Sara Magnoli, ci ha brevemente presentato il suo libro intitolato “Dark Web” ovvero il lato più oscuro e pericoloso di Internet (per esempio dove è possibile acquistare addirittura organi al mercato nero). Il libro parla di una ragazzina di circa la nostra età avvicinata via chat da un soggetto che fingeva di amarla, ma il cui reale scopo era indurla a mostrargli “materiale compromettente” (ci siamo capiti) per poi ricattarla.
  3. Le esperte informatiche forensi ci hanno illustrato in cosa consiste il Dark Web e ci hanno indicato alcuni reati informatici perseguibili col carcere, come il possesso di materiale pedopornografico, e cosa fare se qualche sconosciuto dovesse contattarci e inviarci, per esempio, qualche materiale come quello indicato sopra: bisogna cancellare il materiale e segnalare l’individuo che ce l’ha divulgato.
  4. Infine ci hanno dato uno spazio nella lezione per consentirci di fare domande, ma erano state talmente esaustive che ce ne sono state  pochissime.

L’incontro è stato veramente interessante e utile. In sostanza è stato bello assistere a questo incontro nel quale sono stati trattati argomenti molto importanti per i ragazzi della nostra età. 

(Davide B.)

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Non ci sono solo sono reati, come quello del libro, ma anche reati involontari, come la non-denuncia di foto o video pedo-pornografici, o la detenzione di foto sul proprio dispositivo, anche se non volute. Loro (Eva Balzarotti e Maria Pia Izzo) si occupano anche di controllare tutti i dispositivi che il sospettato ha usato per commettere il crimine, reati che sono anche la compra-vendita di prodotti, qualche volta ammessi dalla legge, qualche volta no, su siti della dark web.
Tutti questi crimini li possiamo sintetizzare in punti:
·         la pratica del sexting, ovvero l’ammirazione apparente di una persona, per poi chiederle foto personali, a loro volta trasmesse in rete. Quest’ azione può provocare seri danni alla vittima, fino a portarla al suicidio. 
·         la compra-vendita di prodotti leciti e non su siti malevoli. Questa pratica, è molto diffusa ED è CONSIDERATA REATO.
·         la detenzione di foto private, voluta o no, è considerata anche questa reato
Tutte queste brutte azioni, sono solo una parte che le esperte ci hanno raccontato di un mondo apparentemente piccolo per stare dentro un computer o un telefonino, ma veramente immenso. Per me l’arma migliore, nel caso del sexting, è ignorare la persona,  e, anche se si è capito troppo tardi di essere nei guai, è giusto DENUNCIARE.

(Luca F.)

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Ho imparato che Internet, oltre ad essere uno strumento di grande utilità, perché ci permette di conoscere ciò che ci circonda  in tempo reale, è anche un "oggetto" molto pericoloso, se non si naviga con attenzione, se ti ritrovi a parlare con persone che si fingono della tua età, ma sono molto più grandi e vogliono rubarti i tuoi dati sensibili, senza che tu te ne accorga, con conversazioni sempre più intime e richieste esagerate, con, inoltre, sfide molto pericolose per metterti alla prova e farti soffrire; oppure ti imbatti in link dove regalano soldi o altro, ma, aperto il sito, ti inviano virus nel telefono che ti rubano tutti i dati personali.
Si può anche finire in galera, se qualcuno posta foto di una persona senza il suo consenso, rischiando una denuncia. In conclusione è importante stare attenti in che mani lasciare uno strumento che permette di andare sui social e che naviga su Internet, per evitare di finire nei guai. E’ importante fare affidamento su persone adulte che ci sanno dare giuste indicazioni.

(Elisa M.)

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Il 03 Aprile abbiamo avuto un incontro con Sara Magnoli, l’autrice del libro “Dark Web” e due esperte di informatica forense, Eva Barzarotti e Maria Pia Izzo. 
A turno hanno parlato delle insidie del web e di cosa sia il Dark Web.
In pratica il Dark Web è l'insieme di contenuti che costituiscono una sorta di mondo parallelo al web che utilizziamo tutti i giorni. Questo mondo parallelo, di cui fino a prima dell’incontro non conoscevo l’esistenza, è la parte più oscura e più pericolosa del web, dove è possibile trovare e comprare qualsiasi cosa (cose illegali come droghe, armi e addirittura persone e organi umani).
Noi ragazzi troppo spesso sottovalutiamo che cosa ci sia nel web e soprattutto i danni che potrebbe arrecarci. Attraverso il dark web, pedofili e gente poco raccomandabile riescono a contattare ragazzini e bambini sprovveduti che ingenuamente si fidano. 
La pericolosità di questa parte di Internet mi ha aperto gli occhi.     
Spesso, quando gioco online, i miei genitori chiedono con chi io stia giocando e mi ripetono sempre di non dare il mio nome o cognome a gente che magari cerca di contattarmi. Ho sempre pensato che queste raccomandazioni fossero eccessive, ma ora capisco che non è così. 
Certo continuerò a giocare online, a utilizzare Internet per ricerche e altro, ma ora so l’importanza di quello che mi è stato detto, so che non tutti sono brave persone e che non tutti hanno buone intenzioni.
La gente si maschera dietro falsi profili per avvicinare gli ingenui, non solo giovani ma anche adulti.     
Mi è stato molto utile capire cosa fare nel caso dovessi capitare in una situazione anomala, se dovessi trovare materiale pedopornografico, ad esempio, o richieste strane da parte di sconosciuti: senz’altro dovrei avvisare i miei genitori e con loro la polizia postale e mai condividere questi contenuti in quanto diventerei complice di un reato grave.

(Samuele C.)


La classe al completo (per privacy, le immagini degli studenti e i loro nomi risultano offuscati)
a destra l'intervento di Sara Magnoli.


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