mercoledì 25 marzo 2020

L'ARTE DELL'ONESTA' lettera aperta ai genitori nei giorni del coronavirus.




        Carissimi,
con questa lettera aperta mi rivolgo a voi genitori di tutte le scuole, specialmente a quelli i cui figli frequentano la Primaria e la Secondaria di Primo Grado.      
Stiamo vivendo, inutile dirlo, un momento particolare della nostra vita, un momento che, in quanto tale, si rivela IMPORTANTE, FONDAMENTALE per la crescita dei Vostri ragazzi.       
Vi parlo (in realtà vi scrivo) con il cuore in mano, lo faccio, prima che come insegnante, come pedagogista, quale sono: NON SOSTITUITEVI AI VOSTRI FIGLI!     
Noi docenti stiamo assistendo alle strategie più svariate (mi verrebbe da dire scontate, già immaginate e da noi previste, supposte, prima ancora che la didattica a distanza avesse luogo) da parte non solo dei nostri studenti ma anche delle loro famiglie (non di tutte, sia ben chiaro, e ci tengo a precisarlo) per effettuare interrogazioni brillanti nonché compiti perfetti o con poche "sbavature". 
Vediamo ragazzi che, durante l'interrogazione, rispondono senza esitazione e in maniera precisa, quando, fino a solo un mese fa, nel momento in cui le scuole erano ancora aperte, non riuscivano a esporre un semplice argomento all'interno della classe reale. Attraverso la videocamera accesa, molti di noi, scorgono l'ombra dei genitori, dai microfoni accesi si ode bisbigliare il suggerimento, a volte si riesce persino a intravedere l'adulto con il libro in mano, pronto a cercare le risposte alle domande rivolte. Vediamo i nostri alunni che, dopo avere risposto, vi cercano con lo sguardo, magari scappa loro persino un sorrisino di soddisfazione come a dire: "Sono stato bravo, mamma, papà, ho dato la risposta corretta".           
Già sono scaltri di loro a organizzarsi (c'è chi ha il tablet accanto al pc oppure il cellulare, strumenti sui quali cercano le soluzioni ai compiti assegnati; c'è chi si prepara l'interrogazione stampando un foglio dal quale leggere quanto esporre e lo pone lateralmente al pc, per cui vediamo i loro sguardi non più diretti in webcam, bensì verso la fonte del suggerimento).       
Permettetemi di dirvi che NON È EDUCATIVO. E lo scrivo in grande, per sottolineare meglio l'errore che state compiendo: non pensiate di fare il bene dei vostri figli in questo modo, aiutandoli a raggiungere la sufficienza, piuttosto che a conquistare un bel voto. No, non è questo che state facendo: STATE INSEGNANDO LORO L'ARTE DELL'INGANNO, LA DISONESTA'.     
Perdonatemi le parole dure e dirette, ma lo dico per il bene dei vostri figli.       
LASCIATELI SBAGLIARE! E' solo con l'errore che si impara, che si cresce, che si diventa grandi.  Fate in modo che si gestiscano da soli, sparite dal loro spazio di lezione, lasciate che sia solo loro. A scuola non ci sarete più, quando torneranno in classe, ognuno nel proprio banco.   
Non commettete l'errore di fare per loro da "spazzaneve", come qualche psicologo ha detto. Non dovete fargli trovare la strada pronta, lasciate che se la costruiscano da soli, con le proprie forze, per loro stessi, per la loro vita futura, nella quale un giorno dovranno affrontare le difficoltà da persone adulte e responsabili, forti delle proprie capacità, fiduciosi in se stessi. Finché avranno voi alle spalle, pronti a sostituirvi a loro nella soluzione dei problemi, non impareranno MAI  a risolverli.    
Il ministro (la ministra) Azzolina ci chiede di valutare i vostri figli: fate in modo che sia davvero così, che non siate voi quelli che ci troviamo a valutare in realtà.
Quello che sto cercando di fare capire ai miei ragazzi, in questi giorni, è che devono continuare a studiare e ad applicarsi non per il voto ma per se stessi.
Pertanto, seguiteli, sì, ma alla giusta distanza , dando loro il vostro supporto magari nella preparazione dell'argomento di studio, rassicurandoli che ce la faranno, al di là di quella che sarà la nostra valutazione che poi, alla fine, si risolve semplicemente in una serie di numeri che lascia il tempo che trova, mentre la lezione di vita che in questo modo darete loro, cioè l'insegnamento di un'onestà che paga, quella rimarrà per sempre.   

    


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