domenica 31 agosto 2014

I Consigli di Mariangela Camocardi

Non posso fare a meno di condividere nel mio blog una parte dall'intervista di Chiara Parenti a Mariangela Camocardi, già pubblicata sul suo blog, Il Giardino d'Estate. Voglio fare tesoro delle parole della Camocardi laddove la grande scrittrice elargisce suggerimenti, ma soprattutto voglio riportare il suo pensiero sui sogni, perché è esattamente così che la penso anch'io. 
Spero che Chiara Parenti voglia perdonare questo piccolo "furto".

Chiara: 25 anni di carriera e oltre 40 romanzi all’attivo: che consigli daresti a chi è appena all’inizio e vorrebbe intraprendere la tua stessa strada?

Mariangela: ... io definisco chi ambisce fare questo mestiere “autolesionista allo sbaraglio”. Se dentro però c’è autentica passione e non la voglia di scribacchiare tanto per far leggere agli altri il proprio diario, bisogna rimboccarsi le maniche e sgobbare duro. L’obiettivo è riuscire a prendere le distanze dalla mediocrità imperante che imperversa con un testo che si lascia leggere fino all’ultima pagina, invece di essere abbandonato dopo le prime dieci. Il mio consiglio, per ciò che può valere, è quello di diffidare le amiche dal mettere recensioni a cinque stelle: il lettore si può fregarlo solo una volta, poi è lui che cestina l’autrice appena scorge il suo nome sulla copertina di qualunque lettura. Aggiungo di non arrendersi davanti ai no che piovono a catinelle. Mai mollare, se ci credi, e crederci significa realizzare i sogni.

Scrivere non è soltanto ispirazione, ma anche tecnica e regole che devono essere applicate. 

Disney diceva:“È divertente rendere possibile l’impossibile.” La penso esattamente come lui. I sogni sono un nutrimento indispensabile come il pane perché alimentano la nostra volontà e stimolano l’entusiasmo. L’entusiasmo è il carburante che ti fa andare avanti in tutte le cose che si fanno, capace di alleviare la fatica e i sacrifici che una professione come questa comporta. Quando poi stringi tra la mani il “tuo libro” e vedi il tuo nome sotto un titolo, la sensazione è, almeno per me, fantastica. Lo accarezzi e capisci che ne è valsa la pena di affrontare tutto quello che ti ha portato a quel magnifico risultato: vale sempre la pena di credere nei propri sogni. 

(tratto da: Mariangela Camocardi: "Se puoi sognarlo, puoi farlo!", dal blog di Chiara Parenti, Il Giardino d'Estate)


GIALLOSTRESA 2014

LA FINALISSIMA DEL GialloStresa 2014





Con una giuria che ha come presidente Franco Forte, direttore editoriale della Mondadori, e come giurate due donne del calibro di Carmen Giorgetti Cima, traduttrice dallo svedese, sotto la cui penna sono passati tutti i grandi nomi del Nord, e la scrittrice Mariangela Camocardi, autrice di oltre trenta romanzi di successo, essermi classificata quarta all'edizione del GialloStresa 2014 è per me un grande onore. Sono molto felice del risultato raggiunto, ma lo sono ancor di più per avere condiviso la finale con i miei compagni di penna.
Ringrazio Ambretta Sampietro, che due anni fa mi ha invitata a partecipare a un concorso che mi sta dando tanto dal punto di vista delle emozioni e della scoperta delle mie potenzialità di scrittrice (lo scorso anno ho vinto il premio della miglior scrittura femminile) e tanto dal punto di vista della conoscenza di persone speciali, con alcune delle quali sono nate amicizie e condivisioni di interessi e progetti.
Per questa terza edizione del GialloStresa voglio ringraziare la Giuria, per avere apprezzato il mio racconto, e la giornalista Carla Tocchetti per l'intervista pubblicata su La Provincia di Varese uscita oggi, e per la cordialità con cui si è presentata a noi finalisti.

Ringrazio e abbraccio tutti i miei compagni di questo meraviglioso viaggio nel mondo della scrittura e rinnovo i miei complimenti a Rossana Girotto, vincitrice di questa edizione, ad Antonella Mecenero, seconda classificata, nonché a Luca Romanello, che si è posizionato al terzo posto! 





sabato 30 agosto 2014

New York New York

le immagini più belle di New York dai miei scatti, formato cartolina
Cemento, traffico intenso, suono di sirene continuo, come nei film, squarci di azzurro attraverso i grattacieli, il rumore assordante dei camion della spazzatura, ambulanze e automezzi dei vigili del fuoco che sfrecciano per le strade, una mescolanza di razze, odore di cibi speziati e di fritto, il giallo dei taxi, clacson che suonano ad ogni incrocio, luci sfavillanti di notte (in cielo impossibile scorgere una sola stella), gente che cammina frettolosa sui marciapiedi con in mano bicchieroni contenenti bevande calde o Coca-Cola, Times Square affollata che è quasi impossibile camminare a passo spedito (si segue il flusso), negozi immensi, aria condizionata a palla, musica per le street, personaggi eclettici e stravaganti, ma anche parchi immensi, l'East River percorso da battelli affollati di turisti che scattano foto... Questa è New York, la grande mela. 

Tra le cose che più mi ricorderò nel tempo, la vista spettacolare dall'Empire State Building (di giorno e di notte), il Museo 911 Memorial, in ricordo delle vittime dell'11 Settembre, veramente toccante, la messa Gospel ad Harlem e lo spettacolo Mamma Mia sulla Broadway.









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