Non passa giorno, ultimamente, che non si
senta parlare alla televisione di violenze commesse dai giovani a danni di
coetanei e spesso la scuola è al centro di questi episodi. Per citarne solo
alcuni, posso fare riferimento a quei ragazzi che hanno picchiato il compagno
affetto dalla sindrome di Down oppure a coloro che hanno violentato una
ragazzina di 12 anni o ancora a quel gruppo di adolescenti che ha abusato di
due ragazzine di 11 e 13 anni, sottoponendole a una serie infinita di sevizie,
filmando il tutto col telefonino e mettendo in rete il filmato, quasi a
vantarsi del loro operato. Ma quello non era un film!!! Era tutto vero! Ragazzi
che giocano con la vita di altri ragazzi, che usano le persone come fossero
oggetti, pupazzi, trastulli! Senza più rispetto per la vita, per la dignità
della persona, per la persona stessa, senza considerare l'essere umano come
essere vivente, dotato di sentimenti e di pensieri, di anima, oltreché di
corpo. E vivono tutto come fosse un gioco...
Rimango sconvolta, di fronte a tanta violenza, di fronte a tanta assenza di umanità nel vero senso del termine. Ci stiamo riducenti ad animali, a bestie che mirano unicamente a soddisfare i bisogni primari, tra questi il sesso. Ma la ragione, la morale, la coscienza che fine hanno fatto?
Proprio in questi giorni ho letto un articolo su una rivista che mi ha lasciata senza parole, anzi, a dire il vero, di parole me ne ha suscitate tante, tantissime. Parole di condanna totale e che non posso fare a meno di ripetere anche qui, in questo piccolo spazio, nella speranza che possano arrivare dritte al cervello di chi legge e alla coscienza di coloro che l'hanno seppellita chissà dove. Perché io non riesco a fare finta di niente, non riesco a tacere di fronte a certe cose, non posso fare a meno di far sentire la mia voce, perché non accetto che il mondo vada così e mi sento inerme, di fronte a tutto questo, e vorrei poter fare qualcosa per cambiare le cose, vorrei gridare forte e vorrei che il mio grido arrivasse laddove deve arrivare. Ma io... io non sono nessuno per poter essere ascoltata... Eppure la mia voce interiore rugge e chiede che le sia dato corpo, sotto forma di parole.
Mi riferisco all'uscita di un videogioco, ideato in Giappone, che sta per uscire anche qui, in Italia. E rivolgo un appello accorato a tutti coloro che dovessero leggere queste righe, di diffondere, tramite il tam tam, questo messaggio: NON COMPRATELO!!! NON GUARDATELO, NON REGALATELO!!! BOICOTTATE IL COMMERCIO DI CERTA SPAZZATURA, CHE MIRA UNICAMENTE AD INFONDERE IL DISPREZZO PER LA VITA UMANA! Vi prego, dal più profondo del cuore: fatelo!
Il gioco "incriminato" ha per titolo: "Seppelisci la bambina". Si tratta di un gioco in cui alcune ragazze brutalizzano una bambina, la violentano, la seviziano, la torturano e poi la seppelliscono viva. Vince chi seppellisce viva la bambina.
Ora, mi domando, da quale mente perversa è mai stato partorito un gioco del genere? Qual è lo scopo? Non certo il divertimento. Non certo un insegnamento educativo, non certo che altro? Che caspita di senso ha un gioco del genere, se non instillare in chi vi si accosta il seme della violenza? Aggiungo: VIOLENZA A SCOPO DI PASSATEMPO! Già, perché i videogiochi servono ai ragazzi per passare il tempo, per non annoiarsi, per trascorrere qualche ora in compagnia, per misurarsi e competere con gli altri. E che messaggio può mai passare ad un adolescente, davanti a questo approccio? E se a giocare fosse un bambino, che assorbe dallo schermo come una spugna tutto ciò che gli viene propinato, incapace di coscienza critica, incapace, soprattutto in tenera età, di distinguere il vero dal falso, la realtà dalla fantasia? E' vietato ai minori di 16 anni? Mi viene da ridere! Un sedicenne sarebbe idoneo a giocare con la violenza? Idoneo a coltivare il disprezzo per la vita altrui? E poi, parliamoci chiaro, un bambino non potrebbe impossessarsi del gioco del fratello maggiore? E' così certo che non ne verrebbe in possesso? Ma bambino, ragazzo o adulto che sia, reputo che il gioco, a chiunque sia destinato, sia comunque da condannare. E pensare che c'è gente che fa i soldi con queste cose!!! C'è gente senza scrupoli che si arricchisce, rovinando le menti di coloro che si accostano ai loro "fantastici" prodotti. Mi piacerebbe vederlo in faccia il padre di questo parto! Anzi, meglio ancora, mi piacerebbe guardargli dentro al cervello, sempre ammesso che ne abbia uno...
E ci stupiamo dell'ondata di violenza di cui i nostri ragazzi sono vittime e carnefici allo stesso tempo. Forse, se ci guardassimo dentro, troveremmo le radici di tutto questo.
Rimango sconvolta, di fronte a tanta violenza, di fronte a tanta assenza di umanità nel vero senso del termine. Ci stiamo riducenti ad animali, a bestie che mirano unicamente a soddisfare i bisogni primari, tra questi il sesso. Ma la ragione, la morale, la coscienza che fine hanno fatto?
Proprio in questi giorni ho letto un articolo su una rivista che mi ha lasciata senza parole, anzi, a dire il vero, di parole me ne ha suscitate tante, tantissime. Parole di condanna totale e che non posso fare a meno di ripetere anche qui, in questo piccolo spazio, nella speranza che possano arrivare dritte al cervello di chi legge e alla coscienza di coloro che l'hanno seppellita chissà dove. Perché io non riesco a fare finta di niente, non riesco a tacere di fronte a certe cose, non posso fare a meno di far sentire la mia voce, perché non accetto che il mondo vada così e mi sento inerme, di fronte a tutto questo, e vorrei poter fare qualcosa per cambiare le cose, vorrei gridare forte e vorrei che il mio grido arrivasse laddove deve arrivare. Ma io... io non sono nessuno per poter essere ascoltata... Eppure la mia voce interiore rugge e chiede che le sia dato corpo, sotto forma di parole.
Mi riferisco all'uscita di un videogioco, ideato in Giappone, che sta per uscire anche qui, in Italia. E rivolgo un appello accorato a tutti coloro che dovessero leggere queste righe, di diffondere, tramite il tam tam, questo messaggio: NON COMPRATELO!!! NON GUARDATELO, NON REGALATELO!!! BOICOTTATE IL COMMERCIO DI CERTA SPAZZATURA, CHE MIRA UNICAMENTE AD INFONDERE IL DISPREZZO PER LA VITA UMANA! Vi prego, dal più profondo del cuore: fatelo!
Il gioco "incriminato" ha per titolo: "Seppelisci la bambina". Si tratta di un gioco in cui alcune ragazze brutalizzano una bambina, la violentano, la seviziano, la torturano e poi la seppelliscono viva. Vince chi seppellisce viva la bambina.
Ora, mi domando, da quale mente perversa è mai stato partorito un gioco del genere? Qual è lo scopo? Non certo il divertimento. Non certo un insegnamento educativo, non certo che altro? Che caspita di senso ha un gioco del genere, se non instillare in chi vi si accosta il seme della violenza? Aggiungo: VIOLENZA A SCOPO DI PASSATEMPO! Già, perché i videogiochi servono ai ragazzi per passare il tempo, per non annoiarsi, per trascorrere qualche ora in compagnia, per misurarsi e competere con gli altri. E che messaggio può mai passare ad un adolescente, davanti a questo approccio? E se a giocare fosse un bambino, che assorbe dallo schermo come una spugna tutto ciò che gli viene propinato, incapace di coscienza critica, incapace, soprattutto in tenera età, di distinguere il vero dal falso, la realtà dalla fantasia? E' vietato ai minori di 16 anni? Mi viene da ridere! Un sedicenne sarebbe idoneo a giocare con la violenza? Idoneo a coltivare il disprezzo per la vita altrui? E poi, parliamoci chiaro, un bambino non potrebbe impossessarsi del gioco del fratello maggiore? E' così certo che non ne verrebbe in possesso? Ma bambino, ragazzo o adulto che sia, reputo che il gioco, a chiunque sia destinato, sia comunque da condannare. E pensare che c'è gente che fa i soldi con queste cose!!! C'è gente senza scrupoli che si arricchisce, rovinando le menti di coloro che si accostano ai loro "fantastici" prodotti. Mi piacerebbe vederlo in faccia il padre di questo parto! Anzi, meglio ancora, mi piacerebbe guardargli dentro al cervello, sempre ammesso che ne abbia uno...
E ci stupiamo dell'ondata di violenza di cui i nostri ragazzi sono vittime e carnefici allo stesso tempo. Forse, se ci guardassimo dentro, troveremmo le radici di tutto questo.
Laura Veroni
Nessun commento:
Posta un commento